PROGRAMMA MESE DI DICEMBRE
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- Scritto da Santo Privitera
DICEMBRE 2019
DOMENICA 1 DICEMBRE ORE 10.00-SEDE
OGGI PARLIAMO DELLA POETESSA AGATA D’AMICO CASTORINA
A cura di Santo Privitera
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DOMENICA 8 DICEMBRE ORE 10.00-SEDE-
ODOARDO SPADARO, LO CHANSONNIER DELLE CASCINE: BIOGRAFIA E L’OPERETTA L’ACQUA CHETA 1958
A cura di Nunzio Barbagallo
"IL VOLTO DEL DIAVOLO" Romanzo di Adriana La Terra
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- Categoria: Letteratura
- Scritto da Elisa Guccione
Presentato al Museo Diocesano di Catania il nuovo libro della scrittrice Adriana La Terra- “Il volto del diavolo è un romanzo che profuma di Sicilia e senza esagerare fra qualche anno potremmo vedere la trasposizione cinematografica per la bellezza della scrittura e per l’imponente intreccio storico culturale”. Così il giornalista Santo Privitera dai microfoni della sala conferenze del Museo Diocesano introduce il libro “Il volto del diavolo”, al numeroso pubblico presente, l’ultima fatica letteraria della pluripremiata scrittrice Adriana La Terra, che il prossimo 14 dicembre a Firenze nella splendida location di Palazzo Vecchio riceverà il premio “Firenze, Capitale d’Europa” per la sezione Narrativa edita.Hanno dialogato con l’autrice il professore, ordinario materie letterarie Ferdinando Emanuele, l’editore Alessandra Ulivieri della casa editrice Ibiskos Ulivieri e il giornalista Santo Privitera, i quali hanno raccontato anche attraverso le emozionanti pagine lette dai dicitori Enrico La Delfa ed Orazio Patanè la vita di Iannuzzo u’ patruzzu, vittima ed eroe del suo passato per un libro che parla di Sicilia, di fede, religione e buoni sentimenti.“È un romanzo- dichiara Ferdinando Emanuele- dove è assoluta protagonista Catania paragonata ad una bella addormentata all’ombra del vulcano macchiato di neve ma non è solo questo, perché tra le sue strade eleganti, nelle sue piazze antiche, nei suoi vicoli e dentro le stanze più remote di appartamenti, palazzi antichi dove risiede la gente che conta, ville e casette di campagna proprietà di tapini, esplodono passioni a volte incontrollabili, si enumerano vizi e virtù che riempiono la vita dei siciliani mentre la mafia continua a colpire”. Ed ancora aggiunge: “La domanda fondamentale che fa il vecchio prete forte della sua annosa esperienza agli allievi seminaristi: “Com’è bello o brutto il volto del diavolo?” è la chiave di volta alla quale si legano una serie di avvenimenti molto particolari e avvincenti come il sentimento d’amore per Margherita lasciata per la chiamata di Dio”. Un romanzo storico frutto d’impegno e approfondimento che- come ha spiegato l’editrice Alessandra Uliveri- si legge tutto d’un fiato con quella sana ingordigia letteraria che ci fa sperare di non arrivare mai alla fine della storia e fa innamorare il lettore di qualunque età.
Foto di Gianni De Gregorio.
IL FEMMINICIDIO NEL MELODRAMMA
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- Categoria: Moda Costume e Società
- Scritto da Santo Privitera
Ha avuto luogo al Centro culturale V. Paterno’-Tedeschi la conferenza “Il Femminicidio nel Melodramma”. Relatore, lo scrittore e giornalista Gaetano Marino. Nel corso dell’incontro, la maestra d’arte Francesca Privitera ha esposto un dipinto“Olio su tela” raffigurante una scarpa femminile di colore rosso, "relizzato"-ha precisato l'artista- "ancora prima che la calzatura divenisse il simbolo del femminicidio". Dopo l’intervento introduttivo del presidente Santo Privitera, che ha lamentato le carenze legislative ancora “Troppo morbide” rispetto a un fenomeno che occorre prevenire, Gaetano Marino ha iniziato il suo excursus storico sul triste fenomeno purtroppo attuale del femminicidio “La violenza di genere”-ha esordito-“presenta tante sfaccettature: la prima riguarda la atavica supremazia che l’uomo pretende di avere sulla donna.” L’oratore ha riportato dati e fatti di cronaca riferiti a efferati delitti cosiddetti "passionali". Per dimostrare quanto il Femminicidio sia stato ricorrente nei secoli, Marino ha fatto ricorso ai melodrammi ispirati alla violenza sulle donne. Tra questi, la “Francesca da Rimini” di R. Zandonai che narra l’uccisione di Paolo e Francesca avvenuto per mano del marito di Lei. I due amanti-è stato sottolineatodivennero i protagonisti di un celebre canto dell’inferno nella “Divina Commedia” di Dante. Di seguito sono state illustrate e commentate famose opere liriche come L’ “Otello” di G.Verdi, tratto da una tragedia di Shakespeare; “I Pagliacci” di R. Leoncavallo; “Carmen” di G. Bizet. Opere di grande successo in cui le donne protagoniste vengono soppresse dai loro uomini tutti accecati dalla gelosia. Marino ha poi concluso invertendo i ruoli delle vittime. Una sorta di “Riscatto”, dove a perire non è stavolta la donna per mano dell’uomo ma viceversa. Nell’opera “Tosca” di Puccini, la protagonista uccide l’uomo che la ricattava. Recentemente, il regista Leo Muscato ha sovvertito l’opera “Carmen” con un finale “ a sorpresa “ inventato di sana pianta. Nell’oratorio “La Betulia liberata” di Mozart, è invece la Giuditta che con uno stratagemma riesce ad uccidere il terribile generale Assiro, Oloferne.
Nella foto piccola di Gianni De Gregorio, il relatore.