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IL MUSEO DELLE CANDELORE A SAN NICOL'O' L'ARENA
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- Creato Giovedì, 20 Agosto 2020 18:49
- Pubblicato Giovedì, 20 Agosto 2020 18:49
- Scritto da Santo Privitera
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Ha avuto luogo ieri pomeriggio la cerimonia per l’apertura del Museo delle Candelore nel monumentale Tempio di San Nicolò l’Arena. Erano Presenti oltre ai rappresentanti dei Cerei e al rettore Don Antonio De Maria, Fabio Cantarella in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, Giuseppe Castiglione in rappresentanza del Consiglio comunale, il presidente del comitato dei festeggiamenti agatini Riccardo Tomasello e lo storico Mons. Giovanni Lanzafame. La delicata situazione sanitaria in cui versa la città e il forte caldo non ha scoraggiato i numerosi cittadini che hanno atteso l’apertura dei cancelli per assistere alla celebrazione della santa Messa. Lo scenario è da mozzafiato. Al centro della navata centrale con lo sfondo del grande organo di donato del piano, il Simulacro di Sant’Agata con l’antica Cassa che per cinque secoli ha contenuto le Sacre Reliquie agatine. I due preziosi cimeli verranno restituiti oggi stesso alla chiesa S.Agata La Vetere da cui provengono. “L’iniziativa”-spiega il presidente Tomasello che assieme al comitato è stato il promotore-“ ha un duplice significato: quello di dare una casa comune alle Candelore, e allo stesso tempo valorizzare questo magnifico tempio della religiosità e della cultura catanese”. In effetti, il Monumentale Tempio di San Nicolò l’Arena avrebbe meritato una maggiore valorizzazione che, purtroppo, non c’è stata. Nel corso della Santa messa, Don De Maria si è soffermato su tre aspetti: La Santità di Agata, il significato della Traslazione delle sacre Reliquie e il rapporto di Agata con la sua città. “Non c’e’angolo, anche il più recondito”-dice-“ che non ricordi la figura di Agata e il suo Martirio”. La Cerimonia, molto semplice ma sempre carica di significati affettivi da parte della città, si è conclusa con la Benedizione delle Candelore presenti: Quelle del Villaggio Sant’Agata, Bettolieri,Pizzicagnoli, Panettieri, Pastai, Fruttivendoli, Pescivendoli e dei Giardinieri. Domani verrà esposto il Simulacro artigianale restaurato dal devoto Agatino Elio Ambra.
Nella foto, due delle Candelore esposte.
Pubblicato su La Sicilia del 18.08.2020
''CataniaCare'': Interessante iniziativa a Vulcania
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- Creato Venerdì, 29 Maggio 2020 16:55
- Pubblicato Venerdì, 29 Maggio 2020 16:55
- Scritto da Giovanni Viglianisi
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PETRU 'U TUCCU
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- Creato Domenica, 19 Gennaio 2020 00:31
- Pubblicato Domenica, 19 Gennaio 2020 00:31
- Scritto da Santo Privitera
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Ieri sera la triste notizia: “Morto a 71 anni Pietro Anastasi, grande calciatore degli anni 60-70, campione del Varese, della Juve, dell’Inter e della nazionale. Un fulmine a ciel sereno. Appena due settimane fa avevamo parlato di lui con il mio amico Mimmo che con lui giocò nei campetti sterrati dell’acquicella. Niente lasciava presagire della sua scomparsa. Ma la vita è così: “Oggi ci siamo, domani chissà...!” Per Catania è una perdita secca, un’ altra gloria che se ne va anche se egli manteneva con la sua città natale rapporti diradati. Racconta Mimmo, che il suo talento emerse sin da subito. “Quando si involava con la palla al piede”-ricorda-“non riusciva a prenderlo più nessuno”. Qui c’è materia per il mio amico e collega Salvo Pappalardo, una vera eccellenza giornalistica nel campo sportivo. Pur non essendo stato mai juventino, ammiravo “Petru ‘u tuccu”. Con questo pecco lo conoscevamo noi catanesi. A volte mi irritavo quando faceva il gol al Milan, ma poi prevaleva l’istinto della conterraneita’ e mi acquietavo. Preferivo vederlo con la maglia azzurra della Nazionale, giusto per potere pienamente tifare per lui. Così quando segnava ero felice per lui e per la maglia che rappresentava. Adesso che non c’è più, tutti questi ricordi affiorano con un po’ rabbia ma anche con molta tenerezza. Non l’ho mai conosciuto di persona ma questo poco conta. La foto che vedete è tratta dal glorioso “Intrepido” il settimanale più amato dai ragazzi della mia generazione. Un po’ spiegazzata, ma ho voluto inserirla ugualmente nel libro dei pecchi che parla anche di lui. Un tributo al grande calciatore, ma soprattutto un catanese D.o.c. che molti ci invidiarono anche se non indossò mai la maglia con i colori della sua città. Ciao Petru ‘u tuccu, che la terra ti sia lieve. Grazie di tutto.I CENTO ANNI DELLA ZIA MARY
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- Creato Venerdì, 04 Ottobre 2019 14:44
- Pubblicato Venerdì, 04 Ottobre 2019 14:44
- Scritto da Santo Privitera
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Festa grande per i Cento anni anni della Zia Francesca Maria Porcheddu. I familiari hanno atteso con ansia questo momento; alla fine hanno organizzato per lei una cerimonia alla quale hanno partecipato ben cinque generazioni di nipoti. La festeggiata, dal canto suo, ha cenato e ballato con la verve di “ ‘na picciuttedda”. Nata nel settembre del 1919 a Cargeghe, nel sassarese, era ancora bambina quando il padre adottivo si trasferì con lei a Catania. A raccontare alcuni particolari della sua biografia, è una delle nipoti predilette: la Signora Elvira Puglisi. “Zia Maria”-ha raccontato-“ per noi e' stata come una seconda madre. Ha lavorato come contadina prima di essere assunta come cuoca in una nota casa di cura dell’hinterland etneo.” Cento anni anni portati benissimo, con tanta energia e tanta voglia di vivere. Ne dimostra almeno una ventina di meno. Svolge le giornaliere faccende di casa in modo del tutto autonomo. A chi le chiede il segreto della sua longevità, risponde candidamente: “La pulizia e la preghiera a Dio”. Ma aggiunge che l’amore per tutti i suoi nipoti l’ha sostenuta anche nei momenti più difficili della sua vita. Un traguardo importante quello raggiunto dalla Zia Maria che per sua scelta, lo sottolinea senza apparente rimpianto, malgrado i tanti pretendenti non volle mai sposarsi.
Nella Foto, la festeggiata insieme ai suoi parenti.
L'OMAGGIO DI BELPASSO AD ANDREA CAMILLERI
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- Creato Lunedì, 29 Luglio 2019 18:58
- Pubblicato Lunedì, 29 Luglio 2019 18:58
- Scritto da Daniele Lo Porto
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COMUNE DI BELPASSO – L’OMAGGIO AD ANDREA CAMILLERI NELL’AFFOLLATO CORTILE RUSSO GIUSTI. APPLAUSI PER GUIA JELO. RICORDATI ANCHE GLI SCOMPARSI FRANCO COSTANZO E GILBERTO IDONEA
BELPASSO - “Un sentito, affettuoso, grato ricordo del maestro Andrea Camilleri al quale la Sicilia e i Siciliani devono essere particolarmente riconoscenti per avere esportato in tutto il mondo la nostra Terra e un personaggio, generoso, genuino, a volte indisciplinato, ma a fine di bene, come il commissario Montalbano”. Così il sindaco Daniele Motta ha preceduta la proiezione del film “La scomparsa di Patò”, trasposizione cinematografica realizzata nel 2012 del romanzo di Camilleri, ambientata a Vigata e Montelusa, proprio i luoghi di Montalbano. In un Cortile Russo Giusti affollato, è stata Guia Jelo la protagonista della serata, interprete di una breve parte, ma intensa e recitata magistralmente, all’interno del film, tanto da suscitare gli applausi scroscianti del pubblico. Attrice particolarmente apprezzata da Camilleri, Guia Jelo alla fine della proiezione ha intrattenuto telefonicamente il regista Rocco Mortelliti e raccontato alcuni aneddoti del suo rapporto di affetto e stima con lo scrittore di Porto Empedocle recentemente scomparso.
L’attrice ha ricordato anche due protagonisti del film, catanesi, scomparsi recentemente: Gilberto idonea e Franco Costanzo. Straordinaria l’interpretazione di Nino Frassica, sempre a suo agio nei panni del maresciallo dei Carabiniere, nel 1890 come nei giorni nostri. La proiezione, inserita nel contesto dell’Offensiva culturale, coordinata dal vice sindaco Tony Di Mauro e per la parte amministrativa da Gianni De Luca, è stata completata dalla lettura di un brano del romanzo da parte di Agata Longo e dall’intervento dell’attore Turi Giordano, che ha conversato col regista Rocco Mortelliti.
Belpasso, 29 luglio 2019
Daniele Lo Porto, portavoce del sindaco


