Letteratura
SERATA FINALE CONCORSO LETTERARIO "V.PATERNO'-TEDESCHI" EDIZ.XVII
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- Creato Venerdì, 14 Agosto 2015 14:43
- Pubblicato Venerdì, 14 Agosto 2015 14:43
- Scritto da Santo Privitera
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Organizzata dal Centro culturale “V. Paterno’-Tedeschi” e dalla Biblioteca “R. Livatino”, si e’ svolta al Castello Leucatia la cerimonia di premiazione della diciassettesima edizione del Concorso letterario nazionale “V. Paterno’-Tedeschi”. Nell'auditorium “M. G. Cutuli”, in bella evidenza le opere esposte dell’artista Francesca Privitera, autrice delle due targhe in ceramica donate ai vincitori delle sezioni speciali. “Nel trentennale della fondazione del nostro sodalizio - ha sottolineato il presidente del “Paterno’-Tedeschi” dott. Santo Privitera, la manifestazione non poteva che essere organizzata al Castello Leucatia, oggi tra i luoghi simbolo di una città culturalmente viva”. Con l’occasione è stata consegnata una targa ricordo alla biblioteca “R.Livatino”.Ad animare la manifestazione presentata da Silvia Ventimiglia, il duo “Ars Nova” composto da Giuseppe Garozzo, al mandolino, e Torquato Tricomi, alla chitarra. I due virtuosi hanno eseguito brani appartenenti all’antica tradizione siciliana. Quindi è stata la volta del duo cabarettistico Caruso-Fusari. Alla cerimonia coordinata da Nunzio Spitalieri, hanno collaborato in sala: Carmelo Filogamo, Lina Giuffrida, Fiorella Muscittone, Salvina Tomarchio, Luisa Spampinato, Gianni De Gregorio e Carmelo Castorina. Le letture delle opere vincitrici sono state invece curate dall’attrice Rossella Strano. La giuria presieduta dalla prof.ssa Rossella Campisi e composta dalla dott.ssa Maria Grazia Distefano, dott. Antonio Nicolosi, Agata D’Amico Castorina e Francesca Privitera,
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FILOSOFIA: SCEGLI TU QUALE SARA' IL TUO GIORNO(ORAZIO, ODI I.11)
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- Creato Sabato, 28 Marzo 2015 11:12
- Pubblicato Sabato, 28 Marzo 2015 11:12
- Scritto da Salvatore Daniele
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I MESI
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- Creato Mercoledì, 31 Dicembre 2014 20:01
- Pubblicato Mercoledì, 31 Dicembre 2014 20:01
- Scritto da Santo
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I MESI
Aprendo la porta
Gennaio tira tira,
Febbraio gamba corta,
lo segue e gira gira.
Va Marzo pazzerello
Col vento nel castello
E sparge i fiori Aprile,
sì gaio e sì gentile.
Fra rondini e usignoli,
il Maggio par che voli.
Poi Giugno va beato
Di spighe inghirlandato.
E luglio porta il sacco
Di candida farina,
Agosto ha la sua sporta
Di frutta sopraffina.
S’aggirano Settembre
E Ottobre dentro al tino,
e mesto va Novembre
coi fiori e il lumicino.
Dicembre chiude l’anno
Il una stanza oscura,
ma furbo il Capodanno
vi scopre una fessura.
Gennaio fa passare