Arte e Musica
lL'ITALIA DEI 1000 MANDOLINI: LA SICILIA
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- Creato Venerdì, 29 Maggio 2020 17:27
- Pubblicato Venerdì, 29 Maggio 2020 17:27
- Scritto da Carlo Aonzo
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CARLO AONZ0 E I MANDOLINI DI SICILIA
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- Creato Venerdì, 22 Maggio 2020 19:43
- Pubblicato Venerdì, 22 Maggio 2020 19:43
- Scritto da Santo
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Cultura, memoria e identità, Carlo Aonzo ne è alla continua ricerca e il patrimonio incomparabile della letteratura mandolinistica gli dà ragione: il progetto lanciato per mantenere il contatto con i suoi fan durante il lockdown ha preso una piega internazionale. Dal Museo italiano a Melbourne, ma anche dal Consolato di Miami, arriva l’invito a raccontare il mandolino, compagno di viaggio e memoria culturale di tanti italiani residenti all’estero.
“L’Italia dei 1000 mandolini” si conferma tour virtuale itinerante in grado di visitare archivi e testimonianze mandolinistiche, portando alla luce un infinito e appassionante spaccato culturale, sociale e musicale dei luoghi dove fa tappa.
La settima puntata, prevista come ogni sabato alle 12 in anteprima Facebook, andrà in Sicilia: sapori e profumi si percepiranno dalle immagini a corredo del documentario: serenate e matrimoni che caratterizzano i mesi più caldi all’ombra degli ulivi con il mandolino onnipresente. Musica e artigianato, due facce della stessa medaglia. Mandolino e chitarra che accompagnano gli spettacoli dei Pupi siciliani, patrimonio dell’Unesco, mentre nel cuore di Palermo da un laboratorio di sartoria, ogni sabato pomeriggio si diffondono le note di un mandolino, antico retaggio delle botteghe dei barbieri o dei falegnami, così come dei calzolai o dei fabbri, perché il mandolino non lo suonavano solamente nell’upper class. Anche Alexandre Dumas, in viaggio in Sicilia, lascia testimonianza di una festa tradizionale briosa: - Si danza da soli, in due, in quattro. In otto, come si vuole, un uomo con un altro, una donna con un’altra… l’orchestra si componeva di due soli musicisti, uno suonava il flauto, l’altro una specie di mandolino.
A Catania i liutai venivano chiamati mandolinari e fino alla Prima Guerra Mondiale venne ritenuta il centro di produzione di strumenti musicali più importante al mondo. Tra i virtuosi mandolinisti di caratura internazionale si ricorderanno, Giovanni Gioviale (1885-1949), stimato dal grande compositore Pietro Mascagni, di lui esistono incisioni degli anni ‘40 fatte a New York; Giovanni Vicari (1905-1985), bambino prodigio emigrato a New York e Placido Reina (1883-1976), discepolo di Gioviale.
Appuntamento a sabato, con l’immagine di un prezioso archivio storico: al mandolino la mamma di Rosina della famiglia Raptis, spugnari di origine greca. Il suo mandolino venne portato via dagli americani assieme alla culla. Simboli di un’iconografia che continua a fare storia.
Pagina Facebook: Carlo Aonzo mandolin Web: https://carloaonzo.com/home
TORNA CARO IDEAL
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- Creato Martedì, 25 Febbraio 2020 21:54
- Pubblicato Martedì, 25 Febbraio 2020 21:54
- Scritto da Tass
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ANTONINO AIELLO, VALZER N.2
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- Creato Domenica, 23 Febbraio 2020 19:03
- Pubblicato Domenica, 23 Febbraio 2020 19:03
- Scritto da Santo Privitera
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Centro culturale V.Paterno'Tedeschi, registrazione del 10 Giugno 2019
Alla chitarra, Carmelo Filogamo; al mandolino, Antonello Bruno; alla mandola, Santo Privitera.
TROPPO TARDI T'HO CONOSCIUTA!
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- Creato Martedì, 21 Gennaio 2020 02:09
- Pubblicato Martedì, 21 Gennaio 2020 02:09
- Scritto da Santo Privitera
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Domenica scorsa si e' svolta al centro culturale V.Paterno' Tedeschi la conferenza ''Troppo tardi t'ho conosciuta'', nel corso della quale il collezionista e critico musicale Nunzio Barbagallo , oltre a commentare il film del 1940 diretto da Emanuele Caracciolo, ha colto l'occasione per parlare di due importanti tenori catanesi: Franco Lo Giudice, (Paterno' 1893-Catania 1990); e Giuseppe Anselmi ( Nicolosi 1876-Zoagli 1929). Franco Lo Giudice e' stato il protagonista del film sopra citato. Per il tenore paternese dotato di una voce morbida e particolarmente intonata, fu questa la prima e ultima esperienza cinematografica. La sua attività' artistica la svolse nei migliori teatri d'Europa. Lo stesso dicasi per il tenore Giuseppe Anselmi che precocemente mostro' al pubblico il proprio talento canoro. Grazie alla sua voce possente ma anche al suo carattere molto determinato, si affermo' quasi subito. Ebbe successo non solo in Italia ma soprattutto in Spagna dove si esibi' frequentemente. Il suo paese d'origine gli ha dedicato un busto ed il giardino pubblico. L'incontro e' stato preceduto da un mio intervento su Nino Martoglio autore della commedia ''Il Divo'' da cui e' stato ricavato il film sopra citato. Tra le varie passioni del belpassese, come sappiamo, vi fu il cinema. Ho ricordato che Nino Martoglio per la Morgana Film di Roma curo' la regia di alcuni film purtroppo andati perduti, tra i quali ''Teresa Raquin'', ''Capitan Blanco e ''Sperduti nel buio''. Non sono mancati alcuni particolari poco conosciuti.