STORIA DI UNA DRAMMATICA ATTUALITA': "A Sant'Aita, doppu c'arrubbaru ci ficiunu 'i potti 'i ferru"
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- Categoria: Storia e tradizioni popolari
- Scritto da Santo Privitera
Miiihhh……su futteru!!! È questa la tipica locuzione del catanese di fronte alla scoperta di un furto. Visto che ormai il verbo sinonimo di ruberia non costituisce più un tabù neanche per i dizionari, lo collochiamo nell’alveo semantico di più largo uso. Il bello, semmai qualcosa di bello ci fosse nell’argomento, è che questa espressione è di notevole attualità. I furti clamorosi nelle città d’arte continuano a perpetrarsi con drammatica regolarità, Catania non fa eccezione. La recente scomparsa dell’ottocentesca fontana ubicata all’interno del restaurando Palazzo che fu del bibliofilo Barone Ursino Recupero, costituisce ulteriore conferma. Una beffa oltre che un danno, perché ogni opera d’arte trafugata costituisce un impoverimento della memoria storica cittadina. Il mercato dell’illecito è sempre fiorente e la storia dimostra che la colpa non è solo da ascrivere alla crisi economica. Nel tempo, a farne le spese sono state chiese, cimiteri, giardini e uffici pubblici, palazzi nobiliari, musei compresi. “Nuddu t’arrobba si nun ti sapi”, recita un famoso proverbio siciliano”. Sacrosanto! E ancora: “ ‘U latru fa sulu ‘mpinseru, ‘u rubatu tanti”, di conseguenza gli investigatori hanno sempre dovuto lavorare sodo per individuare i colpevoli riuscendo a recuperare, anche a distanza di tempo, la refurtiva ritenuta persa per sempre. “A Sant’Aita, doppu c’arrubbaru, ci ficiuru i ‘potti‘i ferru”, è un detto tutto catanese che dimostra come “prevenire è meglio che curare”. Si riferisce al furto perpetrato nel 1892 ai danni del fercolo agatino. Il caso è stato poi brillantemente risolto in pochissimo tempo e i responsabili spalleggiati da un prelato nel ruolo di basista, assicurati alla giustizia.
MANGIAMO TANTA ANGURIA!
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- Categoria: Scienze, Tecnologia, Medicina, Alimentazione.
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CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE EDIZ.XVI: "FRAMMENTI DI STORIA"
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- Categoria: Cultura e spettacolo
- Scritto da Santo Privitera