SINTITI CHI VI CUNTU(2)

  • Stampa

M’arrizzaru li carni” cerco di chiarire e di chiarirmi “attisicai” nel leggere un articolo riportato in diversi quotidiani e rotocalchi ove si è tirato in ballo “l’ancileddu di passaggiu ”Mi spiego: in data 17.3.2016 a qualche ( fortunatamente) tifoso dello Sparta Praga è venuta in mente la inqualificabile idea di urinare su un povero mendicante o vagabondo, che dir si voglia, mentre costui se ne stava sdraiato in un angolo senza dare alcun fastidio e sperava soltanto di racimolare qualche euro per la sua sopravvivenza. Forse nella espressione inqualificabile qualcuno avrà qualcosa da ribadire, infatti sono stato molto cauto e generoso, ma non mi sento di usare termini scurrili proprio su codesta rubrica. Capisco che ciascuno di voi lettori si sta chiedendo cosa centra “ l’ancileddu”. Arrivo al dunque e svelo l’arcano: Mia nonna, che adoravo ed alla quale devo molto per tanti motivi, mi diceva: Nun diri vastasaggini  picchì su passa l’ancileddu t’arresta a vucca aperta e bluccata pi sempri”. Io credulone e nello stesso tempo timoroso in sua presenza mettevo la mano dinanzi alla bocca quando qualche espressione colorita mi scappava E se in quella occasione fosse passato per Roma “ l’Angileddu” come la mettiamo? o avrei gioito.

Per dirla tutta: Un articolista è andato oltre mettendo in evidenza che in alcuni paesi  ai ladri tagliano le mani e così non possono più ripetere il gesto del latrocinio; a cotesto malcapitato hanno rubato la dignità, era la sola cosa che gli rimaneva! Forse credo che mi sono lasciato prendere dall’ira e straparlo Chi è staiu esagirannu? Vuautri chi ni pinsati?

Vostro Nunzio