CASTELLO LEUCATIA: SACRA RAPPRESENTAZIONE DELLA "CONA"
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- Category: Storia e tradizioni popolari
- Created on Tuesday, 24 December 2013 15:49
- Published on Tuesday, 24 December 2013 15:49
- Written by Liotru di lu Chianu
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Organizzata dalla Biblioteca R. Livatino e dal Centro culturale “V. Paternò-Tedeschi” si è svolta al Castello Leucatia C’era na vota ‘u Natali, sacra rappresentazione in lingua siciliana della Novena con particolare riferimento al tradizionale rito della Cona(da Icona). Protagonista l’attore Gianni Sineri nell’insolita veste di cantante e il gruppo de I colapisci formazione di attori e musici catanesi chiamati per l’occasione ad animare la scena dei cortili d’inizio Novecento lungo un percorso musico-poetico-recitativo tra il Sacro e il profano. Ponendo in risalto usi e costumi di una Catania popolaresca da tempo scomparsa, lo spettacolo ha messo a confronto il Natale di ieri con quello di oggi. Fino agli anni ’60 dello scorso secolo i riti Liturgici in Sicilia, quando non si celebravano nelle chiese, si svolgevano spontaneamente nelle piazze, nelle pubbliche strade e nei cortili privati. Gli Altarini appositamente parati con asparago selvaggio, cotone idrofilo, arance, mandarini e cucciddateddi, nel linguaggio popolare diventavano Cone. L’immagine prevalente era quella della Sacra Famiglia. Nove lumini accesi, dal 16 al 24 dicembre simboleggiavano
il tempo della novena. Alternando antiche nenie natalizie a orazioni in versi dialettali, gruppi di popolani attorno ad esse riuscivano a creare un clima surreale. In questo scenario quasi da favola c’erano i Nanareddi personaggi un po’ sopra le righe, spesso non vedenti o con qualche menomazione fisica, quasi sempre “brilli” ma raffinati poeti dialettali e abili suonatori di strumenti ad archi o a corde; ‘A mastra da Cona stereotipo popolaresco con il compito di “parare” di tutto punto l’altarino. Non potevano certo mancare i monelli dediti a rubacchiare le cibarie poste a ornamento(da qui il detto “Ti mangiasti na cona”); le comari che dopo aver partecipato intensamente alla preghiera, terminato il rito religioso, pretendevano ‘a Junta. Quest’ultimo era da considerare un momento di puro Folklore che nulla aveva a che vedere con l’aspetto religioso. Lo spettacolo per la regia dello stesso Sineri, sull’improvvisato palcoscenico della Sala Cutuli del Castello Leucatia ha registrato l’alternarsi di numerosi personaggi, tra questi: Carmelo Filogamo (chitarra), Silvio Carmeci(fisarmonica), Santo Privitera (mandolino), Giacomo Gucciardo (percussioni); Gaetano Petralia (poeta). Rosetta Danese, Luisa Spampinato,Linda Guarnaccia,Salvina Tomarchio, Cettina Di Stefano e Cettina Condorelli nel ruolo delle popolane. Tra gli altri partecipanti: Salvo Pasqualino, Nunzio Spitalieri, Enzo Seminara e la piccola attrice in erba Giorgia Filogamo.
Nella foto di Gianni De Gregorio, "I Colapisci"