NATALE A CATANIA: PRESEPE NEL MONUMENTALE TEMPIO DI SAN NICOLO' L'ARENA

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Torna a rivivere il presepe nel monumentale tempio di San Nicolò l’Arena. Si tratta di una riedizione più estesa e ben congegnata, di quella allestita agli inizi degli anni ’90 dello scorso secolo ai piedi della pregiata statua del Santissimo. Quando tanta parte dei catanesi non conosceva ancora la cifra storica del maestoso tempio Benedettino, quel presepe venne visitato da oltre cinquemila persone. Scolaresche, turisti e abitanti del luogo, sotto la guida scrupolosa e attenta del compianto mecenate e storico prof. Antonello Germanà Di Stefano, ebbero modo di conoscere anche i minimi particolari di questo monumento religioso fatto costruire dai PP. Cassinesi nel cuore della città. L’autore del presepe di oggi è lo stesso di allora: si chiama Elio Ambra; elettricista di professione ma artigiano per vocazione. Costruire presepi animati è sempre stata la sua passione. Li progetta, li arreda di tutto punto, curando di essi ogni piccolo dettaglio. Il prodotto così diventa spettacolare, suggestivo e ingegnoso allo stesso tempo. Qualcuno tra politici e funzionari del Comune di Catania sembra essersi accorto di questa “eccellenza”; tant’è che due anni fa concesse in uso gratuito ad Ambra, lo stanzone situato a destra dell’altare centrale. L’intento era quello di allestire un presepio degno di questi luoghi. Ambra non si tirò indietro, perché questa era la sua aspirazione coltivata da tempo. La complessità dell’impianto, ha richiesto l’impiego di altri due volontari: Salvo Grasso e il giovanissimo Manuel Stramondo. Quest’ultimo, giovanissimo, appena quattordici anni, si è rivelato un prezioso allievo meritevole della fiducia del maestro. La passione di Elio Ambra verso l’arte presepiale, parte da lontano. “All’età di otto anni”-racconta-“costruii con le mie mani la prima casetta. All’interno vi collocai un ciabattino intento a risuolare una calzatura. Da quella volta, ogni anno”-prosegue nel suo racconto-“l’attività si è fatta sempre più impegnativa.”Aggiungendo sempre nuovi pastori e creando nuovi panorami, i miei presepi sono diventati più corposi e ammirati.” Per due anni consecutivi vinse i concorsi banditi dall’Associazione “Amici del presepe”. Guadagnandosi la fiducia del presidente di quel sodalizio, cominciò a collaborare per l’allestimento del presepe monumentale di Ognina. Da quando l’amministrazione comunale decise di mettere in bella mostra le Candelore a San Nicolò l’Arena, il tempio Cassinese somiglia sempre più a un museo. E’ così che dovrebbe essere. Il simbolo religioso per antonomasia, potrebbe diventare un importante elemento di attrazione turistica. La caratteristica principale di questo presepio è la sicilianità. Nelle diverse aree che attorniano la Grotta della natività, spicca l’Etna con i suoi pennacchi di fumo e fiamme. Nelle vicinanze, il nuovo Monastero benedettino nicolosita intitolato al beato Giuseppe Benedetto Dusmet. Più in basso, in posizione trasversale, la raffigurazione dei seicenteschi archi dell’acquedotto benedettino. Non poteva mancare il mulino e il panificio, entrambi dedicati a Sant’Agata. Nel suo complesso, questo presepe consta di 50 fontane; 20 casette manufatte; 250 Angeli sparsi sui vari paesaggi orientali e non solo. 2500 pastori, molti dei quali pregiati, provengono da alcune parti del mondo. Il movimento scenico e le luci sono frutto di un complesso e articolato apparato meccanico. C’è molto altro. Alcune pietre provengono da Betlemme e dal Qatar. Una boccetta d’acqua direttamente prelevata dal fiume Giordano. Presente, infine, anche un pezzo del muro di Berlino con tanto di certificato di provenienza.

Nella foto, Elio Ambra e il suo Presepe.

Pubblicato su "La Sicilia" del 19.12.'21

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