ROSETTA DI BELLA: "NEL FRULLO DI UNA PIUMA"

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Ci sono voluti anni di militanza poetica, centinaia di liriche sparse tra antologie e riviste, prima che la silloge “Nel frullo di una piuma”( Etabeta ed.) venisse alla luce. L’autrice, Rosetta Di Bella, ha raccolto parte della sua produzione poetica per darla alle stampe quasi alla fine della sua esistenza. Sarebbe scomparsa prematuramente poco dopo, senza avere avuto il tempo di assistere alla presentazione della sua unica creatura. Nei suoi versi teneri e quasi riservati, c’è però tanta voglia di vita. “La poesia di Rosetta Di Bella”-scrive il poeta Ninni Magrì autore della prefazione-“è innanzitutto una poesia introspettiva”. Come non dargli ragione? Nelle settantotto liriche contenute in questo lavoro, c’è tutto il suo mondo interiore: la sua anima, il suo carattere, i suoi dubbi, i suoi tormenti, la sua solitudine. Sì, una solitudine abilmente celata dal contagioso sorriso che illuminava il suo volto: (…) Detestabile notte/ancora mi cogliesti/come un tempo sola,/infinitamente sola.(Detestabile notte). Leggere gli autori della letteratura italiana e soprattutto le opere dei poeti, lo considerava un esercizio per dialogare intimamente con loro. La delicatezza dei suoi componimenti è già racchiusa nel titolo. “Nel frullo di una piuma” contiene liriche delicate ed espressive, dove in chiaroscuro traspare il fluire del tempo vissuto intensamente nella culla dei ricordi. Sono poesie  scorrevoli, libere dalla metrica tradizionale; sgorgano con naturalezza senza essere costruite. Anche se in alcuni di esse si avverte un tono classicheggiante, le tematiche sono moderne: “Guarda le nuvole/ nessuno le trattiene./Al soffio del vento/incuranti/scavalcano confini.(Senza confini).

 

Catania 13.03.2023                                                                                                                              

Nella foto, la copertina della silloge.

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