COVID 19 "VIA BOLZANO 36", Raccolta di versi e pensieri di Gisella Messina
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- Category: Recensione libri
- Created on Sunday, 04 December 2022 19:48
- Published on Sunday, 04 December 2022 19:48
- Written by Santo Privitera
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“Via Bolzano,36”(Algra editore) di Gisa Messina, è un libro scritto durante il covid 19.Non un diario, ma uno Zibaldone che raccoglie versi liberi, pensieri e racconti brevi sul triste periodo del lockdown. Si può dire molto usando poche parole; è il caso di questo lavoro sintetico ma concentrato sulla tematica e sui suoi effetti. Non c’è né un prima né un dopo; solo una riflessione minuziosa intesa a rievocare momenti vissuti in quei giorni. “C’è stato chi”-afferma Maria Grazia Distefano che ha prefato l’opera-“riscoprendo passioni trascurate o dimenticate, si è inventato un micromondo casalingo”. L’autrice catanese, docente di lettere presso l’istituto comprensivo di Colleferro, in provincia di Roma, coltiva da sempre uno sguardo attento, malinconico ed emozionato verso l’umanità. La scrittura plastica, iconografica ed espressiva, svela il suo personalissimo modo intimistico di vedere le cose. Nelle cinque sezioni in cui l’opera è suddivisa (Pandemiche poesie, Fotografie di vita vissuta, Via Bolzano 36, Pensieri e Poesie), la speranza, il senso della rinascita e la voglia dì normalità emergono dopo un primo momento di smarrimento. Il cammino però è tortuoso; per uscire dal tunnel della noia, dal tedio ripetitivo quotidiano, spesso si va con la memoria a ritroso nel tempo. I social hanno certo rivestito un ruolo molto importante, ma non è bastato. Lo sguardo indagatore di Gisa Messina ha l’occhio lungo e penetrante; si addentra nei meandri dell’anima dei personaggi protagonisti. Tra quelle pagine di verace prosa, la poesia ha funzione catartica. Via Bolzano è una strada di Cologno monzese, a Milano. Gli enormi palazzoni che la popolano, sono caratterizzati da lunghissime ringhiere simili a pesanti catene. La foto di copertina realizzata dal pittore Narducci, ne rivela perfino i dettagli. All’interno di quegli appartamenti, la forzata reclusione costringe gli abitanti a vivere condizioni psicologiche anomale e stressanti. Le contraddizioni esplodono, mettendo a nudo verità che in tempi “normali” sarebbero rimaste nascoste. Ognuno è chiamato a fare i conti con sé stesso prima che con gli altri. “Le lunghe giornate”-conclude la scrittrice- “ci hanno fatto guardare dentro, dandoci però l’opportunità di scoprire le cose in modo diverso; quantomeno di vederle meno superficialmente”.
Nella foto, La copertina.
Pubblicato su La Sicilia, il 3.11.2022