ADDIO "MITICO" COMANDANTE PIPPO NICOSIA
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- Created on Wednesday, 24 April 2013 19:45
- Published on Monday, 30 November -0001 00:00
- Written by Santo Privitera
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Per tutti era Pippo Nicosia; per me, semplicemente, il “Comandante” a cui portare rispetto non tanto perché Caposcalo e diretto superiore, quanto invece per la stima dovuta a un uomo di grande esperienza di vita vissuta. Nell’arco di tempo che ci frequentammo ( e con una certa assiduità), trovai in lui un uomo dalla solida intelligenza, in grado di instillare in ogni circostanza gocce di vivida saggezza. Prima di diventare Caposcalo Sac dell’Ufficio Merci che contribuì a fondare, fu pilota prima, brillante Caposcalo “Alitalia” dopo. Per lui, l’aeroporto Fontanarossa di Catania non ebbe segreti. Lo aveva visto nascere, seguito, vissuto fino al suo definitivo decollo. Pippo Nicosia ha rappresentato per oltre quant’anni la compagnia di bandiera“Alitalia” a Catania. Anzi, possiamo ben dire che era l’ “Alitalia” a Catania. Ne avevo già sentito parlare prima di mettere piede in aeroporto. Era il “Mitico” Caposcalo che risolveva con lucidità e freddezza i problemi più complessi e spinosi che in un lavoro di grande responsabilità come il suo certo non mancavano. Gliene davano atto quotidianamente passeggeri e dipendenti compresi. Aveva studiato sul campo e non si tirava mai indietro. Severo e puntuale nel suo lavoro, trovava sempre il tempo e il modo per dispensare a tutti: ora un aneddoto, ora una barzelletta, ora una battuta comica pungente e ironica, mai banale. A volte si faceva a gara per stargli vicino. Era così anche nella sua vita privata che divideva tra la famiglia, gli amici e il suo hobby preferito: l’ebanisteria. Per noi reclute all’inizio un po’ impacciate, è stato prodigo di saggi e intelligenti consigli che ci hanno fatto crescere nel lavoro come nella vita. La sua competenza in campo aeroportuale era davvero immensa.
Lo avevo sentito per telefono due settimane fa: “Santo, ho letto su “La Sicilia” la tua recensione sul libro “Quando il tempo era lungo”: mi affascina l’argomento e desidererei leggerlo…”. “Comandante-rispondo con un pizzico di ironia-non è che a lei il tempo sembra lungo perché è in pensione..!??”; gli scappa una risata… “he, he, he, no..no, Santo, ormai mi sono abituato”.
Riattaccai dopo essermi congedato con la promessa di rivederci presto, ma ebbi nitida la sensazione che quella sua risata fosse velata di malinconia.
Quando se ne vanno uomini così, si diventa sempre un po’ più poveri.
Catania 8.09.’11