CANTA CHE TI PASSA

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Cantare è sempre stato un atto liberatorio, perché trasporta idealmente altrove, perché aiuta ad affrontare meglio la giornata sia che lo si faccia stonando sotto la doccia, che mentre si lavora, o si guida. Cantare aiuta a migliorare l'umore permettendo di sfogarsi e rilassarsi. Si può intonare una canzone da soli o in compagnia, insieme a pochi amici o in un grande coro, in ogni caso lo stato di benessere è assicurato e c'è una spiegazione scientifica. Cantando ci si costringe a impostare una respirazione più corretta sostenuta dal diaframma, questa funzione viene normalmente inibita (infatti respiriamo solo col naso). Riappropriandosi della corretta respirazione si riesce ad ottenere una migliore vocalità, a ossigenare il cervello e migliorare la circolazione. Inoltre il canto equilibra la frequenza cardiaca così il corpo si rilassa. Alcuni studi hanno evidenziato che il canto fa diminuire il livello di cortisolo e potenzia il rilascio di ossitocina ed endorfine, con effetti positivi sull'umore, sulla resistenza al dolore e persino sul sistema immunitario. Per cantare da solista però bisogna vincere la timidezza, per chi non riesce il coro può essere un'ottima soluzione perché crea sinergia fra più persone, dà autostima ed entusiasmo. E' importante scegliere il genere musicale più adatto alle proprie corde vocali e gusti. La musica è un regno vario che va dal gospel al pop, dalla musica sacra alla lirica, dai canti di montagna a quelli gregoriani, tutto va bene purché piaccia. I vantaggi psicologici sono immediati, il coro comporta la frequentazione di tante persone tra le quali si può scovare qualche nuovo amico, oltre ad essere una valvola antistress potentissima.

 

A chi invece sceglie di cantare come professionista è utile seguire la cantoterapia che aiuta a perfezionare la voce, a prevenirne i deterioramenti da usura, a ripristinare eventuali danni alle corde vocali a reimpostare una corretta respirazione in tempi brevissimi. La cantoterapia viene applicata con successo anche nei casi di Alzheimer, demenza senile e Parkinson.

 

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