CARLO AONZ0 E I MANDOLINI DI SICILIA

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Cultura, memoria e identità, Carlo Aonzo ne è alla continua ricerca e il patrimonio incomparabile della letteratura mandolinistica gli dà ragione: il progetto lanciato per mantenere il contatto con i suoi fan durante il lockdown ha preso una piega internazionale. Dal Museo italiano a Melbourne, ma anche dal Consolato di Miami, arriva l’invito a raccontare il mandolino, compagno di viaggio e memoria culturale di tanti italiani residenti all’estero. 

“L’Italia dei 1000 mandolini” si conferma tour virtuale itinerante in grado di visitare archivi e testimonianze mandolinistiche, portando alla luce un infinito e appassionante spaccato culturale, sociale e musicale dei luoghi dove fa tappa.

La settima puntata, prevista come ogni sabato alle 12 in anteprima Facebook, andrà in Sicilia: sapori e profumi si percepiranno dalle immagini a corredo del documentario: serenate e matrimoni che caratterizzano i mesi più caldi all’ombra degli ulivi con il mandolino onnipresente. Musica e artigianato, due facce della stessa medaglia. Mandolino e chitarra che accompagnano gli spettacoli dei Pupi siciliani, patrimonio dell’Unesco, mentre nel cuore di Palermo da un laboratorio di sartoria, ogni sabato pomeriggio si diffondono le note di un mandolino, antico retaggio delle botteghe dei barbieri o dei falegnami, così come dei calzolai o dei fabbri, perché il mandolino non lo suonavano solamente nell’upper class. Anche Alexandre Dumas, in viaggio in Sicilia, lascia testimonianza di una festa tradizionale briosa: - Si danza da soli, in due, in quattro. In otto, come si vuole, un uomo con un altro, una donna con un’altra… l’orchestra si componeva di due soli musicisti, uno suonava il flauto, l’altro una specie di mandolino. 

A Catania i liutai venivano chiamati mandolinari e fino alla Prima Guerra Mondiale venne ritenuta il centro di produzione di strumenti musicali più importante al mondo. Tra i virtuosi mandolinisti di caratura internazionale si ricorderanno, Giovanni Gioviale (1885-1949), stimato dal grande compositore Pietro Mascagni, di lui esistono incisioni degli anni ‘40 fatte a New York; Giovanni Vicari (1905-1985), bambino prodigio emigrato a New York e Placido Reina (1883-1976), discepolo di Gioviale. 

Appuntamento a sabato, con l’immagine di un prezioso archivio storico: al mandolino la mamma di Rosina della famiglia Raptis, spugnari di origine greca. Il suo mandolino venne portato via dagli americani assieme alla culla. Simboli di un’iconografia che continua a fare storia.

Pagina Facebook: Carlo Aonzo mandolin  Web: https://carloaonzo.com/home

 

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