Intervista alla scrittrice Lina Giuffrida

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Il quotidiano vivere, con le sue gioie e le sue brutture, non finisce mai di stupirci. A volte ci troviamo in balia del vento, incapaci di riprendere la giusta rotta; altre, invece, con il cuore gonfio di passione ci sembra di camminare sulle nuvole. Sofferenze e felicità, illusioni perdute e fantasia, passioni e disincanti ci accompagnano nel grande gioco della vita. Ne discutiamo con la scrittrice Lina Giuffrida che, commentando la sua passione per la scrittura, ci narrerà un po' di sé e della sua ultima fatica letteraria (Passioni e disincanti di gente qualunque, pp. 100 - Edizioni Montag) dove uomini e donne affrontano vicende e avvenimenti in maniera goffa, vigliacca, misera, persino spudorata. Eppure, in queste pagine, un'illusione, una speranza, un bagliore di luce emergono come appiglio per costruire un mondo migliore.

Come e in che modo è nato il tuo grande amore per la scrittura?

La mia passione per la scrittura nasce intorno ai 12 anni quando, ricevuto in dono un diario personale con lucchetto, ho cominciato a scrivere le mie esperienze adolescenziali e mi è piaciuto così tanto che, dopo due settimane, le pagine a disposizione erano finite. Chiedo a mamma di comprarmene altri ma costano troppo, quindi non mi accontenta. Nei giorni successivi provo una sensazione di malessere inspiegabile, dunque aguzzo l'ingegno e reclamo in alternativa un grosso quaderno a righe. La richiesta stavolta viene accolta e finalmente posso sbizzarrirmi. Di quei quaderni nel corso degli anni ne redigo parecchi, curandoli con passione e custodendoli gelosamente (per occultarli e sigillarli mi invento di tutto), l'importante è che nessuno li legga, contengono i miei più intimi pensieri. Quando scrivo mi isolo dal mondo vivendo in una dimensione parallela che mi rilassa e stimola allo stesso tempo, sicché la mente spazia alla continua ricerca di fonti a cui attingere. In quei preziosi quaderni che ancora conservo, c'è un estratto della mia vita, li rileggo volentieri quando mi viene nostalgia, è come fare un tuffo nella piscina della giovinezza eterna.

Che ruolo occupa la scrittura all'interno della tua vita? Perché scrivi?

La scrittura per me è essenziale, un bisogno primario che mi permette di fissare sulla carta ciò che non vorrei mai dimenticare. Difatti, da sempre, uso l'agenda per l'organizzazione giornaliera, scrivo bigliettini per celebrare momenti importanti, appunto ricette, spese, cure mediche e mille altre cose, la mia casa è un vero e proprio archivio personale. Dieci anni fa, in un momento di straordinaria follia, per la prima volta ho provato il bisogno di scrivere qualcosa da condividere con gli altri e da allora non mi sono più fermata. Scrivo principalmente per me stessa, per lasciare una traccia ai posteri (che pretesa!). E' un vizio di cui non posso fare a meno perché, mi dà gioia e mi carica. Ancora oggi adoro ritagliarmi un momento della giornata dedicato solo a me e a ciò che amo (lettura, enigmistica, scrittura, musica). Grazie a questa valvola di sfogo riesco a non pensare alle brutture del mondo e familiari.

Per quanto concerne la tua opera "Passioni e disincanti di gente qualunque", la scelta e il significato del titolo?

La scelta del titolo della mia ultima fatica letteraria nasce dall'esigenza di spiegare il contenuto del volume. L'intento iniziale è quello di raccogliere in un solo libro racconti già pubblicati singolarmente e apprezzati da numeroso Giurie di Concorsi Letterari. La raccolta accorpa storie di vario genere scritte in momenti e per motivi diversi, occorreva trovare tra loro un comune denominatore. Ebbene, tutte le novelle narrano vicissitudini di gente comune che esprime e affronta sentimenti e frustrazioni, sofferenze e gioie, errori e rivincite con la sola forza interiore.

Quali sono le tematiche pregnanti, i punti cardine della tua raccolta di racconti?

Le tematiche sono diverse: vanno dall'emarginazione alla violenza, dall'infertilità all'adozione, dall'alcolismo alla famiglia moderna, dall'abbandono al pregiudizio, dal fallimento alla rivincita. Sono momenti di quotidianità raccontati col cuore e con la foga di chi li ha vissuti in prima persona e li confida a un amico. I punti cardine sono: trame realistiche, linguaggio scorrevole e lineare; esemplificazioni metaforiche; pensiero positivo.

Quale messaggio desideri trasmettere al lettore?

Mi piacerebbe trasmettere al lettore la passione smodata per la lettura e la scrittura che, a mio modesto parere, sono basilari per accaparrarsi la libertà, perlomeno quella di pensiero ed espressione. Chi scrive è immortale, pertanto mi renderebbe felice sapere che, attraverso i miei scritti, un ipotetico lettore abbia avuto un conforto, un guizzo di felicità o di riflessione, un sollievo anche solo momentaneo.

Nella stesura dei singoli racconti ti sei ispirata a qualcuno o a qualcosa?

Nei racconti che scrivo c'è sempre un po' di me e delle mie esperienze dirette e indirette, sono vicende che mi arrivano dritte al cuore, mi inteneriscono, mi inquietano o mi danno una scossa emotiva e che poi plasmo a seconda di riflessioni e considerazioni che voglio condividere con gli altri.

Quale personaggio ti assomiglia di più?

Il personaggio che più mi assomiglia è Fiorella (Piccole rivincite) una moglie-mamma che, nel corso di una movimentata gita, scopre di possedere doti e risorse che le regalano una nuova carica di autostima.

A quale pubblico è rivolto il tuo libro?

Il mio libro è rivolto a un pubblico emancipato che ha avuto esperienze di vita complesse e comprende le sensazioni che ne derivano, ma sarebbe bello che venisse apprezzato dalle giovani generazioni.

Quali aggettivi useresti per descrivere la tua opera?

Per descrivere la mia opera suggerirei questi aggettivi: piacevole, emozionante, saggia.

Quali sono i tuoi progetti letterari per il futuro?

Scrivere sempre e comunque. Non appena sarà possibile pubblicherò un secondo romanzo rivolto a un pubblico adolescente o a chi ricorda con nostalgia i tempi di scuola. Ho iniziato anche la stesura di un terzo romanzo ma lavoro regolarmente a racconti brevi che mi impegnano meno tempo e mi permettono di partecipare ai Premi letterari. Infine, prevedo di mettere insieme il materiale utile per una seconda raccolta di racconti. E' solo questione di tempo: più ne posso dedicare al mio hobby e prima questi progetti andranno in porto.

Una prosa asciutta, un linguaggio diretto, a volte pungente altre sarcastico, ci permettono di analizzare la società odierna con le sue contraddizioni, paradossi e perché, che spesso non trovano risposte. Passioni e disincanti di gente qualunque è dunque una raccolta di racconti che prima scuote l'animo, poi lo ingabbia in una profonda riflessione su ciò che è bene e ciò che è male, in un mondo in cui le disillusioni sembrano prendere il sopravvento, ma in realtà una speranza improvvisa colora la giusta via.

Salutiamo e ringraziamo la scrittrice Lina Giuffrida e ricordiamo ai lettori che il libro è acquistabile online su www.mondadoristore.it - www.ibs.it - www.edizionimontag.com

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