I PECCHI MODERNI
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- Category: Moda Costume e Società
- Written by Santo Privitera
Che ne sarà dei futuri pecchi? Cambiano i gusti, cambiano i costumi; nascono nuovi stili di vita, nuovi mezzi di comunicazione e si modificano abitudini: anche i pecchi( pècchira,‘n giuria, soprannomi o nomignoli) sono destinati a cambiare. Il pecco, a differenza dello pseudonimo, non si sceglie. Il buontempone di turno, infatti, te lo affibbia all’istante e basta. Se dovessero essere schedati tutti i pecchi, andrebbe in “tilt” l’anagrafe comunale. C’è perfino chi ne ha più d’uno. A volte sono sgradevoli e fanno davvero male. Ma c’è chi ci ride su! e chi addirittura vi si identifica. Come quel tizio che, chiamato col nome di battesimo, si è mostrato infastidito.”Sig. Rigoletti (nome di fantasia), l’ho chiamato almeno dieci volte: perché non mi risponde!?; ha chiamatu a mia!!?? Virissi ca si sta sbagghìannu:...iù fumeri mi chiamu!”. Succede. I pecchi cambiano sì nella sostanza, ma non cambia invece l’abitudine di affibbiarli. A secondo dei casi, viene spontaneo farlo. Rileviamo che tra quelli di antica memoria, resistono in gran parte quelli che si tramandano da padre in figlio. Spariti sono quelli legati agli antichi mestieri. Turi ‘u carritteri ha lasciato il posto a Turi ‘u camiunista; Tanu l’umbrillaru a Tanu tuttu ‘n’euru (Tutto un’euro); Peppi l’mmuarru (armadio) a Pippu de Mobbili; Cicciu Erculi a Cicciu ‘u palestratu, e così via. A Chioggia, nel veneziano, per esigenze demografiche il nomignolo è stato ammesso a corredo anagrafico delle famiglie del luogo. Le molteplici distrazioni giornaliere dovute alle nuove tecnologie, concede molto più spazio adesso alla fantasia. Si va dal pecco più civettuolo a quello più raffinato; da quello più infimo a quello più accattivante. Chi più ne ha più ne metta. La “mitica” Anna Accùpu, famosa donnina delle case chiuse, arrossirebbe di fronte alle più moderne (e forse più rampanti)Romina ‘a Sciòllira o Susa Rabayaskava. Chissà quali commenti farebbe se fosse in vita la buon’anima di Peri-peri sentendo tutti i nomi stranieri che circolano oggi tra i suoi successori. Tranne i vecchi frequentatori del “San Berillo” che fu, chi si ricorda più di lui? Quando due soli “canali” televisivi bastavano, i programmi erano così pochi da non consentire soste prolungate davanti all’elettrodomestico che avrebbe rivoluzionato il mondo. Sappiamo che non è più così. Con l’avvento del pc e dei telefonini cellulari si è passati dal relax familiare allo stress da solipsismo cibernetico. Questo fenomeno, almeno apparentemente, dalle nostre parti non è vissuto come un danno per la società ma come spunto per una risata. E’ così che sono nati i nuovi pecchi: Turi online e Massimu tri-tacchi.
IL MANDORLO
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- Category: Scienze, Tecnologia, Medicina, Alimentazione.
- Written by Lina Giuffrida
Il mandorlo (prunus dulcis Miller) è una pianta originaria dall'Asia sud occidentale, quello selvatico del Mediterraneo orientale e Cina... venne introdotto in Sicilia dai Fenici (i Romani lo chiamavano noce greca), dopo di che si diffuse in Francia, Spagna e altri Paesi mediterranei, in America giunse nel XVI secolo.
Il frutto del mandorlo selvatico contiene glucoside amigdalina che si trasforma in un veleno mortale (acido cianidrico). Dopo la coltivazione e il lavoro di innesti, i frutti del mandorlo divennero finalmente commestibili. Secondo gli studiosi fu una delle prime piante da frutto a essere coltivata. Un esempio archeologico: i frutti trovati nella tomba egizia di Tutankamon(1325 a.C.) E' una pianta riverita in molte culture e citata più volte nella Bibbia. Simboleggia la promessa precoce poichè fiorisce in primavera.